sabato 25 marzo 2017

Bambini contenti...in salsa danese


A sentire mio figlio che - circondato da macchine, piste, costruzioni, pupazzi, pupazzetti e giocattoli di ogni tipo - continua a ripetere "Mi annoio" mi monta sempre un misto di rabbia e frustrazione. Sì, per quanto ci si prodighi per farli divertire, non è mai abbastanza...Cosa sbagliamo? Già perchè qualcosa la sbagliamo, inconsapevolmente magari. Pare che le mamme danesi conoscano il segreto per allevare i bambini più felici del mondo. Che diventeranno adulti felici, avranno figli felici e così via, generazione dopo generazione. Jessica Joelle Alexander ed Iben Dissing Sandahl - giornalista laureata in psicologia oltre che mamma americana sposata a un danese, la prima; psicoterapeuta danese, la seconda - hanno entrambe figli e sono le autrici de ''Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni'', best seller pubblicato in 19 Paesi e che ora arriva in Italia per i tipi di Newton Compton. Un caso letterario, sul web e non solo.


Secondo le due autrici, la felicità e un'attitudine che si insegna, come una materia, più o meno. Con 6 principi fondamentali, più applicazioni pratiche, spiegano come alla base dell'appagamento/felicità ci sia il modo in cui genitori e figli si relazionano tra loro. Alla base di tutto, sottolineano, c'è - udite udite - la "rarefazione": per essere più chiari, al bando le agende fitte di impegni, dal nuoto al piano ai corsi di danza o di lingue, al primo posto deve esserci il tempo libero non organizzato. Anche la noia, perchè no? E lo spazio alla riflessione. Fondamentali antidepressivi, in opposizione al tempo pieno, inzeppato di corsi e appuntamenti.

Se è vero che l'uso di psicofarmaci negli Stati Uniti dal 2005 al 2008, raccontano le autrici, è aumentato del 400% , se è altrettanto vero che i disturbi alimentari negli adolescenti o la ''pubertà precoce'' colpiscono sempre più bambini tra i 7 e gli 8 anni, se è vero che proprio i Paesi ricchi vantano giovanissimi demotivati quando non violenti, allora si devono rivedere e correggere alla radice i metodi educativi occidentali.
La parola magica è PARENT, che in inglese significa ''genitore'', ma che è anche l'acronimo delle 6 regole del Metodo Danese. Eccole:
P come PLAY (Gioco) - I bambini devono avere il tempo di giocare, perché nello spazio ludico imparano chi sono, quali sono le proprie doti e i propri limiti.
A come AUTHENTICITY (Autenticità) - ''La sincerità crea una maggiore consapevolezza di se'''. Bisogna non mentire ai bambini, nè lodarli oltre misura. Riconoscere i propri sentimenti e agire secondo i propri valori, con autenticità, li aiuterà a saper affrontare sfide e battaglie.
R ovvero REFRAMING (Ristrutturazione) - ''La riformulazione dell'esperienza vissuta può cambiare la vostra vita e quella dei vostri figli rendendola migliore''. L'attenzione del bambino va spostata da ciò che pensa di non saper fare a ciò che sa fare, questa azione accrescerà la sua autostima e gli darà spessore.
E ovvero EMPATHY (Empatia) - ''Comprendere, interiorizzare, insegnare l'empatia è fondamentale per creare bambini e adulti più felici''. Se è vero che i piccoli rispecchiano ed emulano tutto quello che vedono fare, i primi a dover sperimentare l'empatia dovranno essere i genitori.
N ovvero NO ULTIMATUM (Nessun ultimatum) - ''Evitare il braccio di ferro usando invece un approccio genitoriale più democratico aiuta i bambini ad avere più fiducia, più capacità di reagire e a essere più felici''. No alle minacce e ai ricatti, soprattutto, no alle sculacciate.
T ovvero TOGETHERNESS and HYGGE (Intimità e Hygge, che in danese significa ''pensare o sentirsi soddisfatti'') - ''Una forte rete sociale è uno dei fattori più importanti della nostra felicità in generale''. Stare tutti insieme, in un'atmosfera intima e serena, con i propri cari, piace a tutti i bambini. Se impareranno l'hygge, un giorno sapranno trasmetterlo alla loro prole. E tutti saranno felici!

2 commenti:

  1. E chi potrebbe contraddire le due autrici? Indubbiamente tutti i loro consigli sono validi ( e tra l'altro è il modo in cui sono stata educata io,ma in un tempo in cui i ritmi erano più lenti e le famiglie molto ampie? Oggi noi genitori siamo più stressati e i nostri figli indubbiamente ne risentono. Comunque anche mio figlio usa il mantra "mi annoio", ogni volta che mi vuole strappare il consenso x giocare con l'X box

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  2. E - come la goccia che scava la roccia - il mantra alla fine funziona! Non potendo più resistere alla litania si cede...Comunque, è vero, oggi i ritmi sono accelerati, si fanno tante (troppe?) attività. E viene da chiedersi se ci siano dei benefici...A mio parere, a livello emozionale e psicologico, no...Ma forse sbaglio! Grazie, Dolcezze!

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