venerdì 28 aprile 2017

La bellezza del bruco


Che bello! Due semplici parole, tra le più comuni, bastano a sconvolgere la vita di un piccolo bruco. Sono parole misteriose e seducenti, quelle che gli sono state rivolte da un essere mai visto prima e l'animaletto, strappato dalla quotidianità, non farà che interrogarsi sul loro significato, chiedendo a destra e manca, a chi incontrerà sul proprio cammino, in un garbuglio che - di domanda in risposta - si farà sempre più oscuro. Fino a che, ormai disperato e rassegnato a non capire, un'"epifania" nel cielo notturno gli farà ritrovare la pace... E' la storia - a mio parere meravigliosa e con tanti interessanti piani di lettura e di interpretazione - di "Che bello!", di Antonella Capetti e Melissa Castrillon, dalle immagini che lasciano il segno per la loro originalità, edito da Topipittori (si capisce che ho una passione per i...Topi?!?). 
"Che effetto hanno, su di noi, le parole? E che effetto avrebbero, se fossero, come per il bruco, di meraviglia e stupore? Non è solo l’amore che cresce un bambino che si affaccia alla vita: ma è il nostro sguardo su di lui, e le parole che riusciamo a trovare per raccontarlo, e raccontargli il mondo", ha scritto l'autrice Antonella Capetti. Il volume, cartonato, è prezioso per: pensare a come utilizziamo le parole; riflettere su concetti che riteniamo ovvi e invece non lo sono; capire che una storia può spiegare una cosa importante.

lunedì 24 aprile 2017

Golosi di cioccolato? La "colpa" è dei geni


Non riusciamo a fare a meno del cioccolato, declinato in ogni possibile forma e variante? Non resistiamo alle patatine fritte, magari intinte nel ketchup? Lo sappiamo, è dura fare a meno delle golosità, dolci o salate che siano. E spesso le mangiamo, divorando con esse anche i soliti sensi di colpa, per linea e salute. 
Ma ora una scappatoia almeno a livello "morale" sembra esserci: secondo i risultati di uno studio spagnolo presentato al meeting della American Society for Nutrition, l'inclinazione per certi alimenti potrebbe essere "colpa" dei geni. Per essere più chiari, alcune varianti genetiche predisporrebbero, se non alla dipendenza vera e propria, almeno alla passione irrefrenabile per certi cibi.

sabato 22 aprile 2017

E, alla fine, vaccino fu

Risultati immagini per vaccino bexseroHo rotto gli indugi. Fino all'ultimo secondo tra mille incertezze - la febbre scomparsa da almeno cinque giorni -, con dubbi su come presentare al quasi cinqueenne l'iniezione in arrivo sul braccino (meglio il sinistro, non essendo mancino), alla fine ho deciso "vaccino, sì". Serata densa di preoccupazioni, mattinata in bilico, chissà cosa capiterà questa volta, dopo gli altri rinvii...
Quando siamo arrivati, in sala d'attesa, almeno sei bambini, di diverse età: qualcuno leggeva i libri messi a disposizione dalla struttura, una bambina disegnava sul retro di un modulo... Già, bisogna compilare il pre-stampato, con dati del vaccinando e del genitore. 

venerdì 21 aprile 2017

Sofia e il fiore di lenticchia

Sofia è timida. La sua mamma lo sa ed è orgogliosa di lei.
– Sei orgogliosa di me perché sono timida? – chiede Sofia. 
– Certo. La timidezza fa parte di te, e io non ti vorrei diversa da come sei.
– Neanche di una goccia? 
– Neanche della goccia che sta nel cucchiaino più piccolo del mondo.
– Neanche di una briciola? 
– Neanche della briciola trasportata dalla formica più piccola del mondo.
– Neanche… Cos’altro c’è di piccolo?

giovedì 20 aprile 2017

Cotone organico...questo (s)conosciuto


Pasqua archiviata (per una volta con il bel tempo, evviva!), ho deciso di cominciare a pensare alla primavera con una new entry nel guardaroba, mio e del cucciolo. Una novità, non tanto perchè comunque si tratta di nuovi capi ma soprattutto perchè il materiale con cui questi sono realizzati, almeno per me, è una scoperta. Di che si tratta, direte voi? Di cotone organico, rispondo io. 

giovedì 13 aprile 2017

Sono arrivato in ritardo perchè...


Siamo sempre di corsa. Ogni mattina il copione si ripete. Ci alziamo presto, oltre due ore in anticipo rispetto all'orario di entrata a scuola, ma puntualmente arriviamo quando il cancello è chiuso o, raramente, sul filo dei secondi ci infiliamo alla chetichella nell'ingresso e scivoliamo dentro. Come mai? Io sono pronta in pochi minuti...chi ci impiega un'eternità è lui, il piccolo di casa. Non spreca tanto tempo per lavarsi e vestirsi, no...Il tempo passa per la colazione, ogni mattina diversa dalla precedente, mai a base di dolci, per carità. Una volta sbocconcella pane e formaggio, un'altra rosicchia pezzetti di mela, un'altra mangia pomodoro, olio e origano. 

venerdì 7 aprile 2017

Non semplici uova...Uovissime!

Sempre in tema "Pasqua e dintorni" e ancora una volta nel tentativo di sfuggire almeno in parte ai clichés, ho pensato di accontentare il più piccolo di casa (che, per inciso, disdegna i dolci e si spinge al massimo-ma-proprio-al-massimo a un paio di cucchiaini di gelato alla panna) e di fargli una sorpresa pasquale..., ma di quelle che piacciono a lui! Ovetti e uova al cioccolato ce ne saranno e - con immensi sensi di colpa, ca va sans dire! - saranno consumati più o meno interamente dalla sottoscritta ("Tanto tu sei magra!", eh già, ma fino a quando lo sarò, se continuo così?!). E allora, per un patito di quattro ruote di tutte le forme e in tutte le salse, cosa c'è di più appropriato di due Uovissime a tema "auto, pick up, treni e via dicendo"? Niente. Niente di niente. E' il top della sorpresa.

mercoledì 5 aprile 2017

Aria di primavera e...Pasqua si avvicina


Non amo particolarmente le ricorrenze, le feste obbligatorie, le cerimonie, i raduni forzati. No. Mi fanno sentire prigioniera, mi accasciano i pranzi infiniti e i convenevoli che in quell'occasione si mettono in scena e lì - più o meno - si chiudono. Ma la Pasqua è diversa...Per me è una sontuosa festa di primavera, la natura risorge, il verde è tenero e il tepore prende il posto del freddo e della pioggia. Allora, anche tu partecipi alla corsa all'uovo e alla colomba, mi chiederete? Sì, in parte...mi spiego: una colomba profumata e fragrante la prendo pure, ma alle amiche regalo qualcosa di particolare, non il solito uovo al cioccolato. Quello lo destino ai bambini.

martedì 4 aprile 2017

Lampade-lucciole, ombrelli-fiore e libri addormentati


La casa editrice Topipittori ha sempre suscitato la mia simpatia, oltre alla mia stima, già a partire dal nome "doppio" ed evocativo. Mi faceva venire in mente, immediata, l'immagine di topolini con il pennello in mano, acquerelli e tavolozza di fronte. Ogni volume che esce ha una sua magia, sin dal titolo. Fra le novità di primavera, c'è un bel cartonato di 56 pagine che mi ha incuriosito: "Il segreto delle cose", scritto dalla poetessa cilena María José Ferrada e accompagnato dalla luminosità di segno delle illustrazioni di Gaia Stella.
Di cosa si racconta? Della vita segreta dei tanti oggetti che abitano le nostre case. Nascosti agli occhi distratti dei suoi abitanti, ecco apparire misteriosi eventi, lingue mai sentite e affascinanti microstorie sussurrate da chi ne è protagonista. Vi sono lampade-lucciole, ombrelli-fiore, orologi dal cuore pieno di minuti, bambini di neve dolce, fiammiferi come piccole primavere, libri addormentati. Mi piace, questo libro, perchè insegna a guardare con occhi nuovi gli oggetti di tutti i giorni. Perchè stimola a immaginare la vita invisibile di ciò che ci circonda. E perchè insegna a scrivere in versi.

Cattive abitudini...poi passano (o no?)


Si diventa mamma, presto o più tardi, la vita cambia, si fanno i conti con un esserino "nuovo"...che, quando arriva, non ha con sè il manuale d'istruzioni, però. E allora si va un pò a caso, magari ben consapevoli che, no, non si dovrebbe fare proprio così, ma - diavolo - funziona e almeno svolto l'angolo e sopravvivo al momento critico. Trucchi per farlo addormentare, stratagemmi per la pappa e via dicendo. C'è il momento in cui si è troppo stanche e la partita si gioca su una tecnica decisamente scorretta o poco raccomandabile, con il rischio di introdurre una cattiva abitiudine o un vizio, come il mondo intero direbbe. Però al momento non si ha la forza di resistere. Ed ecco la scorciatoia.

domenica 2 aprile 2017

...e poi c'è la casa Hygghe


L'hygghe è una filosofia di vita complessiva che coinvolge anche la casa dove si vive. Per il popolo danese - il più felice al mondo, secondo il "World Happiness Report 2017" - il segreto della serenità è nella riscoperta delle cose semplici e nel tempo per sé. Vediamo quali sono le "regole" per avere una casa "in linea".
Preferire arredi semplici e naturali. In due parole, stile nordico: legno e materiali naturali, piante, grandi finestre, colori chiari. E poi: divani, pareti piene di foto e di ricordi.